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"La ragazza del mio migliore amico", quando la commedia è rosa (shock)

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  1. PaperoPato
     
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    SALDI DI INIZIO ESTATE – Non che l’inverno 2009 ci abbia saziato con capolavori della settima arte, ma l’estate, si sa, porta con sé il peggio che la produzione cinematografica sappia dare, tra ‘cine-ombrelloni’ e commedie rosa che affollano le sale, e la metà basterebbe a renderci più che soddisfatti. Allora, come da copione, anche Hollywood ci mette il suo zampino, mandando in onda sugli schermi italiani l’ultima, estenuante, ripetitiva commedia romantico-sessuale di questa stagione: “La ragazza del mio migliore amico”, per la regia di Howard Deutch, con la partecipazione di Dane Cook, Jason Biggs e l’intramontabile Kate Hudson (che dal genere però sembra proprio non riuscire a emanciparsi). Gli ingredienti ci sono tutti: lui, lei e l’altro. E per la precisione Lui che s’innamora di Lei che però s’innamora dell’Altro, che è il migliore amico di Lui. Il sesso, le battute scurrili di cattivo gusto – in questa versione particolarmente cruente – e l’immancabile happy ending. Se dunque in questi fine settimana torridi di inizio estate non avete niente di meglio da fare, e non vi aspettate grandi rivelazioni dal panorama cinematografico made in Usa, questo è il film che fa per voi.

    LUI, LEI E L’ALTRO
    – “Lui” è Tank (Dane Cook), il più scontato degli anti-eroi contemporanei, che della propria cattiveria ha fatto una professione: machismo ostentato e modi rudi caratterizzano la sua esistenza, condita dal bell’aspetto che lo rende il re del letto per la lunga lista di donne (tutte biondine e sceme, s’intende) che si succedono tra le sue lenzuola. Cordialmente detestato dal sesso opposto, è la quint’essenza del demonio in persona per quanto riguarda i rapporti con la controparte. Anzi, tanto è spiccato il suo talento nel far soffrire le donne, che amici e conoscenti lo affittano per intrattenere mogli stanche o fidanzate fedifraghe, nella speranza che dopo qualche incontro con lui tornino all’ovile a gambe levate. È così che lo ingaggia anche l’amico Dustin (Jason Biggs), compagno di vita e di dimora che vuole convincere la bella Alexis (Kate Hudson) a cadere tra le sue braccia. Ma essendo lei l’unico essere umano di sesso femminile dotato d’intelletto in questo intreccio scontato e rivisto, si rivelerà essere anche l’osso più duro per i giochetti di Tank, con il quale, neanche a dirlo, scatterà l’immancabile scintilla. L’unica domanda per la quale non ci sia data risposta già al terzo minuto di proiezione è: il cattivo incapperà anche questa volta nella redenzione – cui fa seguito il lieto fine obbligato – o a vincere sarà la dignità femminile, e conseguentemente la dissacrazione di uno schema scontato?

    E SE INVECE, PER CASO… - Ora, in questo trionfo di politicamente scorretto, battute maschiliste al limite della volgarità e machismo spinto oltre ogni immaginabile supposizione, lo spirito del film fa evidentemente il tifo per il personaggio cattivo, che è capace per qualche fotogramma di ribaltare lo stereotipo “sesso-e-amore” attirando su di sé persino qualche simpatia. Traendo ispirazione dai più classici degli esempi di genere – uno su tutti, esplicitamente citato, l’”Harry ti presento Sally” di imperturbabile memoria – la regia ne prende a piene mani per poi mostrarne una visione distorta allo specchio, sorta di parodia che si fa tale proprio grazie all’insolito personaggio femminile. Che, invece di redimere il reo, si adegua, e anzi rimbalza la palla. Alexis infatti si rivelerà l’unica donna capace non solo di smontare il gioco di Tank, ma di usarlo a sua volta per ritorcerglielo contro. Non vi aspettate però che siano questi elementi a privare la storia dell’immancabile lieto fine: la conversione è dietro l’angolo, e la distorsione del più classico dei miti soltanto apparente. Un po’ di amaro in bocca per chi si aspettava (almeno) un finale a sorpresa, condito da battute tanto forti da non essersi forse mai sentite.
     
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0 replies since 20/6/2009, 10:48   89 views
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